La vita di Stepinac è il segnale di direzione per il popolo croato
Con la solenne celebrazione eucaristica presieduta martedì, 10 febbraio 2015 nella cattedrale di Zagabria dall’arcivescovo di Zagabria, cardinal Josip Bozanić, è stata celebrata la memoria liturgica del beato Alojzije Stepinac.
«Quante volte il nostro Beato, in modo diretto o indiretto, ha ammonito e affermato che i comandamenti di Dio sono immutabili e che sono al di sopra di ogni legge umana», ha detto il cardinal Bozanić all'inizio della sua omelia. Riferendosi alle letture liturgiche del giorno sulla creazione dell'uomo, nonché sui comandamenti di Dio e sulla confidenza in Dio, il Cardinale ha sottolineato che potremmo facilmente vedere come la figura del beato Alojzije sia perfettamente integrata in questo contesto.
La fedeltà del Beato fino al martirio è derivata dalla luce della fede nel Creatore, per la difesa dell'uomo creato a immagine di Dio. Una serie di leggi, decreti, parole e comportamenti che distorcevano la dignità della persona umana e allontanavano l'uomo da Dio incontrarono la durissima opposizione dell'arcivescovo Stepinac. La memoria di Stepinac, ritiene il Cardinale, parla del testimone intrepido dell'umanità e della verità, della fedeltà alla Chiesa, che confidava totalmente in Dio.
Per il popolo croato la vita e la morte del beato Alojzije è un ottimo segnale della direzione nella quale non deve andare e di ciò su cui in futuro non ci si deve appoggiare - ha proseguito, concludendo che anche oggi, nella nostra Patria, nel contesto degli assai diffusi tumulti sociali, non si tiene conto di tutti i pericoli che possono derivare da un’insufficiente attenzione nell’approvare e applicare le leggi.
In particolare, il cardinale ha ammonito circa l’intreccio di avvenimenti dei quali siamo testimoni negli ultimi anni e che riguardano la famiglia. Non si tratta solamente di un particolare gruppo sociale - ha detto il cardinale Bozanić - bensì si toccano i fondamenti stessi della natura umana e del mistero della vita.
Nella sua omelia egli ha ricordato anche le celebri omelie e discorsi di Stepinac, quale ad esempio l'omelia del 25 ottobre 1942, quando condannò pubblicamente il razzismo, oppure il discorso ai medici nel quale egli definì l'aborto “suicidio del popolo”.
Alla conclusione dell'omelia, il cardinale ha invitato i fedeli a invocare Stepinac, il santo della purezza, nelle loro prove, nelle quali altri desiderano separare Dio dalla vita quotidiana.
Ha annunciato che con l'inizio di Quaresima il reliquario del beato Stepinac verrà portato da una parrocchia all'altra partendo dalla cattedrale di Zagabria, e i fedeli si riuniranno attorno ad esso. Le reliquie del Beato sosteranno in ogni parrocchia almeno un giorno, iniziando dalla Quaresima di quest'anno fino alla celebrazione della memoria liturgica di Stepinac dell'anno prossimo.
Il cardinale Bozanić ha concluso la sua omelia dicendo: «Siamo qui nella cattedrale di Stepinac pregando senza sosta per invocare il suo aiuto e per la sua canonizzazione. A lui ricorriamo, e insieme a lui preghiamo per i nostri bambini e i giovani, per le coppie sposate e le nostre famiglie, per tutti i bisognosi, i perseguitati e i sofferenti, per i nostri reduci e per il nostro amato popolo croato».
Prima della benedizione finale, insieme ai fedeli presenti, il Cardinale ha recitato la preghiera per la canonizzazione del beato Alojzije Stepinac.
Insieme al Nunzio apostolico presso la Repubblica di Croazia mons. Alessandro D'Errico, mons. Vjekoslav Huzjak, vescovo di Bjelovar-Križevci, e mons. Nikola Kekić, vescovo dell’Eparchia greco-cattolica di Križecvi, hanno concelebrato anche i vescovi ausiliari di Zagabria mons. Valentin Pozaić, mons. Ivan Šaško e mons. Mijo Gorski, insieme a una centinaio di sacerdoti dell'Arcidiocesi di Zagabria.
Ufficio Stampa dell'Arcidiocesi di Zagabria