Di fronte alle dimensioni sempre più vaste del fenomeno migratorio e all’emergenza dei rifugiati “
vediamo un’Europa molto spesso confusa, che sembra priva di una vera cultura di accoglienza così come di una vera solidarietà tra i diversi Paesi che la compongono”, è quanto ha affermato il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria e Presidente della sezione ‘migrazioni’ della Commissione CCEE
Caritas in Veritate in apertura dell’Incontro dei vescovi e responsabili nazionali per la pastorale dei Migranti in Europa in corso a Vilnius fino a giovedì 2 luglio, e prosegue “non possiamo però smettere allo stesso tempo di ricordare ai nostri responsabili e governanti che spetta alla politica trovare soluzioni che facilitino l’accoglienza con responsabilità delle persone così come spetta alla politica europea di
impegnarsi ad aiutare senza egoismi e ipocrisie a risolvere situazioni di guerra e povertà che sono alle nostre porte”.
Per l’arcivescovo di Zagabria “La sfida spirituale dell’accoglienza è collegata alla responsabilità che ognuno ha di pronunciare il suo sì a chi arriva” e “solo chi non smarrisce il valore infinito della persona che ha dinanzi è capace di gesti di accoglienza”. Per Bozanic “in un mondo dove l’individualismo tende a chiudere ognuno nel suo proprio bunker”, l’accoglienza è doverosa perché non si accolgono ‘problemi’ ma “un essere umano che porta con sé un valore e una dignità inalienabile”.
Così “la questione dell’accoglienza non potrà mai essere un tema dibattuto in maniera ideologica, ma prima di tutto sarà un
atteggiamento esistenziale vissuto sia dal singolo sia dalla comunità”. Per l’arcivescovo di Zagabria, già Vice-Presidente CCEE (2001-2011) l’accoglienza vuol dire anche
reciprocità, perché non si tratta solo di offrire qualcosa a qualcuno in difficoltà, ma anche di “lasciare spazio all’incontro.
L’accoglienza è quindi un incontro che “genera poi un nuovo rapporto”. Da qui la necessità – sottolinea Bozanic - dell’educazione all’accoglienza anche delle comunità cristiane perché accoglienza vuole dire anche
integrazione, che “esprime il desiderio di conferire stabilità a chi arriva”. Ma per integrare, ricorda il cardinale, “c’è bisogno di pazienza e amore”. In questo senso, conclude Bozanic “la sfida dell’accoglienza non è soltanto a chi arriva da straniero nei nostri paesi, ma è anche rivolta a tutti quelli che sono chiamati ad accogliere e che con la stessa pazienza e amore devono essere compresi e abbracciati per essere spinti ad aprirsi a chi arriva.”
All’incontro, promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), partecipano 40 delegati di 21 conferenze episcopali in Europa. (Ufficio Stampa dell'Arcidiocesi di Zagabria/CCEE Media Office)